Il libro Smart Spending, edito da Mc Graw Hill, affronta il tema della revisione intelligente della spesa quale strumento fondamentale per il riequilibrio della finanza pubblica ed il rilancio della competitività del Paese. Sebbene interpretata solitamente come sinonimo dei “tagli lineari”, la “spending review” può costituire difatti una formidabile occasione per riconsiderare approcci consolidati ma costosi e inefficaci, consentendo, in particolare, di introdurre e adottare soluzioni orientate al miglioramento dell’azione pubblica in un’ottica di equità e coesione sociale.
L’approccio, non a caso denominato di “smart spending” (ovvero spesa intelligente), proposto nel volume, ancorché di valenza generale, presenta un focus specifico sugli enti territoriali. Tale scelta è dettata da una triplice considerazione. Anzitutto il fatto che al complesso di tali enti (Comuni, Province, Regioni), sommando la riduzione netta di risorse e l’inasprimento del Patto di Stabilità Interno è già stato richiesto un contributo massiccio al risanamento delle finanze pubbliche, quantificabile in quasi 34 miliardi di disponibilità in meno nel 2014 rispetto al 2009 [Camera dei Deputati, 2013], che rischia di tradursi, come lamentato da più parti e rebus sic stantibus, in una mera riduzione del livello di servizi erogati alla popolazione.
In secondo luogo, l’esperienza di numerosi paesi (su tutti l’Argentina) dimostra come le crisi fiscali siano spesso deflagrate proprio a livello locale, dove il disallineamento delle politiche fiscali su entrate e uscite può facilmente innescare processi di spesa poco responsabili. È stato osservato che lo stesso rigore della “virtuosa” Germania celi in realtà fondati timori intorno alla tenuta fiscale di diversi Länder e amministrazioni locali [Zipfel, 2011].
Terzo perché, nell’approccio “place based”, formalmente adottato quale guida per la politica di coesione 2014-2020 da parte dell’Unione Europea (U.E.) e del Governo italiano, sancito dall’Accordo di Partenariato adottato il 29 ottobre 2014, la dimensione locale assume una prospettiva strategica. Qui è richiesto alle amministrazioni locali di implementare strategie “intelligenti” di investimento non solo per ridurre la spesa ma per migliorarla e ri-orientarla per rendere il territorio più vivibile da parte delle comunità locali e più attraente per gli investitori esogeni.
Il libro trae naturalmente spunto anche dall’esperienza personale dei due autori. Ivo Allegro vanta una consolidata esperienza nella finanza d’impresa e nel partenariato pubblico-privato, Roberto Formato è stato per cinque anni dirigente pubblico e responsabile di numerosi progetti finanziati con fondi comunitari. Fondamentale, per la stesura del libro, sono stati inoltre gli stimoli e le conoscenze di cui quest’ultimo ha beneficiato in seguito a un prolungato periodo di studio e lavoro svolto tra Germania, Francia e Danimarca, frequentando l’Executive Master in Public Management della Hertie School of Governance di Berlino.
L’approccio, non a caso denominato di “smart spending” (ovvero spesa intelligente), proposto nel volume, ancorché di valenza generale, presenta un focus specifico sugli enti territoriali. Tale scelta è dettata da una triplice considerazione. Anzitutto il fatto che al complesso di tali enti (Comuni, Province, Regioni), sommando la riduzione netta di risorse e l’inasprimento del Patto di Stabilità Interno è già stato richiesto un contributo massiccio al risanamento delle finanze pubbliche, quantificabile in quasi 34 miliardi di disponibilità in meno nel 2014 rispetto al 2009 [Camera dei Deputati, 2013], che rischia di tradursi, come lamentato da più parti e rebus sic stantibus, in una mera riduzione del livello di servizi erogati alla popolazione.
In secondo luogo, l’esperienza di numerosi paesi (su tutti l’Argentina) dimostra come le crisi fiscali siano spesso deflagrate proprio a livello locale, dove il disallineamento delle politiche fiscali su entrate e uscite può facilmente innescare processi di spesa poco responsabili. È stato osservato che lo stesso rigore della “virtuosa” Germania celi in realtà fondati timori intorno alla tenuta fiscale di diversi Länder e amministrazioni locali [Zipfel, 2011].
Terzo perché, nell’approccio “place based”, formalmente adottato quale guida per la politica di coesione 2014-2020 da parte dell’Unione Europea (U.E.) e del Governo italiano, sancito dall’Accordo di Partenariato adottato il 29 ottobre 2014, la dimensione locale assume una prospettiva strategica. Qui è richiesto alle amministrazioni locali di implementare strategie “intelligenti” di investimento non solo per ridurre la spesa ma per migliorarla e ri-orientarla per rendere il territorio più vivibile da parte delle comunità locali e più attraente per gli investitori esogeni.
Il libro trae naturalmente spunto anche dall’esperienza personale dei due autori. Ivo Allegro vanta una consolidata esperienza nella finanza d’impresa e nel partenariato pubblico-privato, Roberto Formato è stato per cinque anni dirigente pubblico e responsabile di numerosi progetti finanziati con fondi comunitari. Fondamentale, per la stesura del libro, sono stati inoltre gli stimoli e le conoscenze di cui quest’ultimo ha beneficiato in seguito a un prolungato periodo di studio e lavoro svolto tra Germania, Francia e Danimarca, frequentando l’Executive Master in Public Management della Hertie School of Governance di Berlino.