Dal 1 luglio 2018 ho avuto il grande onore di essere nominato Direttore della Fondazione Real Sito di Carditello.
La Fondazione, presieduta dal Prof. Luigi Nicolais, è stata costituita nel febbraio del 2016 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Campania e dal Comune di San Tammaro quali Soci fondatori promotori, con lo scopo di dare attuazione all’Accordo di Valorizzazione del complesso dei beni culturali, e delle aree annesse, denominate “Real Sito di Carditello”.
Si tratta di una sfida assai complessa ma estremamente gratificante, anche e soprattutto per la storia e i valori ricompresi nel complesso monumentale.
Situato nella provincia di Caserta, nel cuore della Campania Felix, il Real Sito fu difatti costruito su iniziativa di Ferdinando di Borbone nel 1787, nell’area già individuata dal padre Carlo, per essere destinato all’allevamento dei cavalli di razza reale di Persano, oltre che alla produzione di mozzarelle e formaggi.
Le vicende seguite all’unità dell’Italia ne causarono il progressivo degrado e abbandono, fino al saccheggio dei suoi beni. Proprio quando il Sito veniva messo all’asta, all’inizio degli anni ‘2000, un movimento di volontari e associazioni, tra i quali spiccava la figura di Tommaso Cestrone, il cosiddetto “Angelo di Carditello“, si opponeva alla sua vendita, invocandone il recupero, che nel frattempo assurgeva a simbolo di riscossa di un territorio più volte violato e depredato.
Oggi la Fondazione ha il compito di raccogliere questa eredità e valorizzare le tante energie positive che sono cresciute nel tempo, così da assicurare la restituzione dello splendido monumento, intriso di storia, a una completa fruizione pubblica, in particolare riproponendo le attività produttive che ne avevano ispirato la nascita e la vita.
In coerenza con la vocazione originaria, da un lato residenza destinata all’arte venatoria dei sovrani, dall’altro moderna azienda agricola e fattoria, da un paio d’anni sono già state peraltro già avviate, in collaborazione con associazioni e operatori locali, numerose attività e iniziative nel settore equestre e agroalimentare.
Sebbene in fase di restauro, il Real Sito è difatti comunque visitabile in occasione delle aperture straordinarie settimanali (normalmente la domenica mattina), le quali riscontrano un notevole afflusso di pubblico, stimato in circa 20mila visitatori nel 2017.
Nei prossimi due anni ci aspettiamo di completare i lavori di restauro, rendendo pienamente fruibili i suoi meravigliosi spazi, ed integrando pienamente il Sito nei circuiti sociali e culturali locali, affermandolo – in rete con gli altri monumenti reali borbonici, ma distinto per la sua particolarissima connotazione storica-identitaria – quale attrattore turistico a valenza anche internazionale.